Porto Antico protagonista della smart mobility

2 Ott 2014 - Magazine

La tradizione industriale della Città di Genova, combinata alla particolare conformazione del tessuto urbano costituiscono due pre-condizioni per favorire lo sviluppo di una nuova concezione di mobilità urbana ed extraurbana.

Genova è una delle città italiane con il più alto livello di scolarizzazione superiore e universitaria, oltre ad una importante percentuale di lavoratori autonomi.

Nel periodo più recente Genova si è imposta sulla scena europea grazie all’ottenimento di ingenti finanziamenti nell’ambito del progetto smart city.
La città è alla ricerca di progetti in grado di trasformare il concetto di mobilità urbana e portuale e nel frattempo in grado di ridurre le esternalità negative (inquinamento, rumore, etc) generati dalla mobilità veicolare delle persone.
Nel contempo l’avvio di un progetto innovativo connesso con la mobilità elettrica costituirebbe un’operazione di marketing urbano, al momento unica nel suo genere, rendendo possibile una smart mobility.

Guidare smart.

Nel periodo più recente l’industria automobilistica a livello mondiale ha introdotto sul mercato una serie di modelli di auto elettriche performanti e con un alto livello di affidabilità.
Nel contempo ed in parallelo è iniziata l’infrastrutturazione della rete di distribuzione di energia per le ricariche delle batterie dei veicoli, precondizione per una diffusione della mobilità elettrica nelle nostre Città.

Genova si è recentemente dotata, prima fra le principali città italiane, di una rete di circa 20 colonnine di ricarica distribuite in posizioni strategiche nel territorio urbano. Sulla scia dell’iniziativa pubblica molti privati (hotel, supermercati e parcheggi) hanno iniziato a dotarsi di infrastrutture di ricarica per veicoli e scooter elettrici.

Anche il Porto Antico è al passo con queste innovazioni e da circa un anno è presente una stazione di ricarica per auto elettriche con due parcheggi auto dedicati.

E’ ormai tesi consolidata, sia tra gli esperti di mobilità urbana, sia a livello di organizzazioni internazionali di settore (OCSE) che la mobilità elettrica rappresenti la soluzione più intelligente per i centri urbani, soprattutto per il forte contributo che tale modalità di trasporto può generare in termini di ricadute positive e di riduzione delle cosiddette esternalità negative (tra cui il problema delle emissioni inquinanti, il rumore nei centri storici, etc).

Un progetto per un futuro più verde.

Il progetto che Genova potrebbe perseguire, partendo dall’esperienza in Porto Antico, prevede il progressivo inserimento di una flotta di auto elettriche in car sharing (sul modello di quanto già realizzato a Parigi da Bolloré con l’iniziativa Autolib) combinata alla progressiva chiusura ai veicoli tradizionali di porzioni sempre più estese della città.

Tale coraggiosa iniziativa, dopo le classiche perplessità della prima ora, consentirebbe di riqualificare vaste porzioni del centro della Città e delle aree limitrofe grazie all’eliminazione quasi totale del rumore, combinata ad una consistente, per non dire totale, riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli con ricadute non trascurabili sul livello di qualità della vita dei residenti e degli utenti della città.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di abbinare al possibile utilizzo in sharing di una flotta di veicoli elettrici distribuiti in città la possibilità di utilizzare con lo stesso “titolo di viaggio” o abbonamento la rete dei servizi pubblici (bus e metrò) della Città.

La tecnologia attuale consente già oggi di raggiungere tale obiettivo in particolare con il NFC-near field contact, tecnologia che comincia a diffondersi sugli smartphone di ultima generazione. Il semplice passaggio vicino ad un sensore consente all’utente di scegliere se acquistare il servizio con una transazione che avviene in tempo reale.

Il primo passo è stato fatto, ora si tratta di non perdere lo slancio smart!

 

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