Il Libro Bianco sul congressuale italiano

18 Nov 2014 - Editoriali, Magazine, News

Il contributo del settore all’economia del paese.

In occasione del Politicians Forum organizzato nell’ambito di BTC – La Fiera degli Eventi di Firenze, è stato presentato il Libro Bianco del Congressuale Italiano, uno studio realizzato da Meeting Consultants, società specializzata nella consulenza congressuale, per conto di Federcongressi&eventi e BTC.

Con questa presentazione i promotori della pubblicazione hanno voluto dare non solo danno il quadro del valore del e mercato e dello status quo dell’Italia come sede di eventi, ma presentare alle

Iistituzioni e ai politici presenti le proprie proposte sugli ambiti di attività nei quali la politica potrebbe dare una mano qualificata ed efficace.

Gabriella Ghigi, partner di Meeting Consultants ha svolto un’attenta relazione sui punti di forza e di debolezza dell’offerta nazionale e un benchmark con le best practice di alcune città o paesi stranieri.

 

Le ricadute sul territorio.

Si è soffermata sui vantaggi per i territori che ospitano i congressi, elencando vantaggi materiali (nuovi posti di lavoro, promozione di investimenti, destagionalizzazione, elevata spesa del congressista) e immateriali (basso impatto ambientale, crescita professionale delle comunità locali, creazione di network e community, riqualificazione e arricchimento delle infrastrutture locali) ed ha esaminato la ripartizione della spesa fra i vari soggetti prestatori di servizi al congresso e strutture (trasporti 37%, alberghi 28%, ristoranti e bar 14%, commercio 9%, ristorazione interna 8%, noleggio sale 3%, servizi congressuali 3%), e, riferendosi agli ultimi dati forniti dall’Osservatorio Congressuale Italiano, ha confermato che il numero di incontri ogni anno in Italia supera i 400.000, con oltre 32.000.000 di partecipanti e 48.000.00 di giornate di presenza; cifre molto, molto consistenti, ma superate da altri paesi.

In questo quadro, secondo il Libro Bianco, le destinazioni più “frequentate” sono Roma e Milano, affiancate da “altre destinazioni che da lungo tempo investono nel settore e sono piuttosto affermate come ad esempio Firenze, Venezia, Bologna, Rimini, Torino, Genova, Napoli”; ma: “Sono ancora pochi i territori che si sono dotati di Convention Bureau in grado di promuovere la destinazione e offrire assistenza alla clientela. I Convention Bureau con una presenza sul mercato consolidata nel tempo sono quelli Rimini, Firenze, Torino, Genova”.

 

Gli 8 spunti per cambiare.

Secondo Meeting Consultants  è necessario : 1) una strategia di sviluppo ventennale finalizzata a investire per migliorare alcune aree del paese con grandi potenzialità settoriale; 2)sviluppo dell’intermodalità treno-aereo per facilitare collegamenti tra aereoporti, hub ferroviari e destinazioni; 3) più qualità e convenienza nella ricettività alberghiera; 4)banda larga ovunque;

5) comunicazione e promozione più aggressiva; 6) fiscalità più vantaggiosa (IVA, oneri sociali, esenzione sulle iscrizioni, etc.); 7) mettere in rete chi può favorire l’acquisizione di eventi; 8) più informazione sull’importanza del settore e più formazione per gli addetti e le Istituzioni.

Lo studio si conclude con un invito a queste ultime affinché le proposte vengano considerate nel loro insieme, con una analisi approfondita e, soprattutto, che si definisca un piano a lungo termine con indicazione dei tempi e delle modalità di attuazione in quanto “la soluzione dei problemi complessi richiede strategie chiare e continuità nel tempo, cose che purtroppo fino ad ora sono mancate”.

 

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