Orientamenti, bussole e talenti

17 Nov 2017 - Al Centro Congressi, Magazine

Non provate a nuotare controcorrente, perché le Bussole si frapporranno irremovibili tra voi e la vostra meta. Le Bussole sono gli studenti universitari chiamati in campo sin dagli esordi del Salone di orientamento agli studi e al lavoro, per gestire e indirizzare il flusso inarrestabile dei visitatori.

Prima edizione nel 1996, nei nostri Magazzini del Cotone: Ercole, il Salone del Lavoro. Nome e logo ispirati alle imprese dell’eroe greco furono sostituiti l’anno dopo. L’allegorico rimando a titaniche fatiche fu considerato poco incoraggiante per gli studenti che volgevano lo sguardo carico d’attese a un futuro lavorativo. Oggi non sembrerebbe così inappropriato.

Fu quindi Formula, il Salone della Formazione, dell’Orientamento e del Lavoro. Successivamente si espanse, con l’affiancamento di ABCD, Salone Italiano dell’educazione.

OM, un mantra per orientarsi.

Questa 22ª edizione lo vede sotto la specie di OM – Orientamenti, ove l’accento è decisamente posto sulle finalità della manifestazione.  Il Centro Congressi del Porto Antico registra un crescente numero di visitatori e di proposte. Le Bussole fronteggiano con fermezza lo sciamare ininterrotto dei loro coetanei e persino i necessari spostamenti dei padroni di casa. Ogni volta che, affrettandoci per sanare l’emergenza del momento, trascuriamo il verso delle frecce apposte sul pavimento per direzionare il flusso, siamo bloccati con risolutezza. Seguono trattative senza esito se non siamo in grado di produrre documenti ufficiali che attestino la nostra legittimità a eludere le regole.

Rispetto a quel primo Salone del ’96 sono aumentati gli indirizzi di studio e le professionalità proposte. Ai percorsi più tradizionali si affiancano le professioni emergenti, nei settori di tecnologia, informatica e robotica. E  in quelli della comunicazione e della creatività, in sempre crescente espansione. Si punta sull’individuazione e sul potenziamento delle soft skills.

OM Orientamenti

Talenti e sfide.

Il Salone quest’anno ruota intorno al tema della conoscenza: di sé stessi, del mercato del lavoro, della società, delle opportunità formative. Propone oltre 50 seminari, 90 presentazioni di percorsi formativi, 150 stand, animazioni, testimonial d’eccezione, simulazioni e prove pratiche, contest.

Si sfidano le classi delle estetisti, degli acconciatori, dei sarti creativi e dei falegnami. Nelle pagode collocate in esterno gareggiano le scuole dei carrozzieri, tirando a lucido auto d’epoca. Quelle dei gelatieri si sfidano nella produzione di nuovi gusti ispirati al territorio ligure, e vinca il migliore! Crema agli zucchini della Riviera, con prescinsöa (una cagliata di latte intero) noci e pinoli caramellati. Crema all’amaro alle erbe, al chinotto…Noi li abbiamo assaggiati tutti e valutati meritevoli di ex aequo.

Attesissimo e con un’impressionante densità di partecipazione, il CareerDay, uno spazio dedicato dove le aziende – quest’anno 80 – effettuano colloqui lavorativi. In questa edizione sono 1.116 gli annunci di lavoro, di cui ben 687 per il comparto turistico.

Clou della manifestazione, l’appuntamento con la Notte dei Talenti. Condotta dall’attore Francesco Mandelli,  porta nuovamente sul palco le performance degli studenti più versati nelle diverse arti e discipline.

L’oblò.

Osserviamo un po’ divertiti, un po’ preoccupati, il nostro Centro Congressi completamente invaso da una massa scomposta e frastornante, da un estremo all’altro e sui quattro livelli . E guardiamo con una certa tenerezza questi giovani che si accalcano –oltre 10.000 ne passeranno qui dentro in tre giorni- che si informano, prendono spunti e appunti per un futuro dai contorni sempre più vaghi.

Non ancora del tutto consapevoli, ridono, scherzano e si spintonano nei corridoi. Per il momento possono contare sulle risorse proprie dell’età. Come enunciava la T-shirt indossata dalle Bussole lo scorso anno, citando Bob Dylan:

Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro.

Condividi