Flower Power! Europa Cup
20 Apr 2016 - Al Centro Congressi, Congressi ed eventi, Magazine
Gli abitanti provenienti da un pianeta senza fiori penserebbero che noi dovremmo essere sempre pazzi di gioia per avere simili cose intorno a noi.
scriveva Iris Murdoch. Chissà che cosa avrebbe commentato, se avesse trascorso insieme a noi ai Magazzini del Cotone i dieci giorni in cui il Centro Congressi del Porto Antico si è trasformato in una rigogliosa serra per ospitare Europa Cup 2016, la più importante competizione mondiale di fioristi.
Organizzata ogni quattro anni da Florint, associazione internazionale che raggruppa le Associazioni Fioristi di 20 paesi europei, Europa Cup è uno spettacolare concorso tra fioristi di eccezionale talento. In questa edizione, assegnata per la prima volta all’Italia e conquistata da Genova, si sono confrontati i campioni nazionali di ben ventitré paesi europei.
Cronache floreali.
Ecco il diario delle giornate dell’Aprile en fleurs al Centro Congressi di Genova…
Venerdì 1 – Sabato 2.
Preparazione delle aree espositive nei Moduli dei Magazzini del Cotone. Piano terra: gli spazi per le auto del task n.1. Primo piano: gli stand degli espositori. Secondo piano: i box delle 23 Vespe che serviranno per il task. N. 3 e le aree per le composizioni delle altre gare. Terzo piano: gli altri espositori.
Domenica 3.
Arrivano le 23 FIAT 500 d’epoca che saranno addobbate nella prova Parata floreale di Sanremo.
Lunedì 4.
Approdano i concorrenti e scaricano i loro furgoni. Carrelli carichi di fiori vengono spinti di gran carriera dalla strada ai vari piani dei Moduli. Ci sono tempistiche rigorose per queste operazioni, pena l’esclusione dalla gara.
Arriva anche il camion con le 23 Vespe uscite dal concessionario. Scarico, spinta a mano sino al montacarichi, collocazione nei vari box.
Martedì 5.
Ripetute consegne di fiori e dei materiali che i competitor e i loro aiutanti assembleranno per realizzare le opere in concorso.
Mercoledì 6.
Ancora fiori! Intanto nel laboratorio a piano terra si comincia a comporre con pazienza certosina: sulle basi realizzate con legno, metallo, plastica e carta si fissano minuscoli ornamenti di svariati materiali. Intorno, nei Moduli, un gran viavai di gente che si sposta rapida sospingendo trolley a più piani dai quali sporgono e fremono masse di corolle e di lucide foglie.
Giovedì 7.
Apri una porta e trovi cassette piene di fiori. Attraversi il foyer e in tutti gli angoli sono posati secchi e vasi traboccanti di petali colorati. Su per le scale, nei ballatoi, sono appoggiati a fasci. Fiori ovunque! Una quantità incredibile è stivata in muraglie nei due piani dei Moduli adibiti a depositi e laboratori, ma ti imbatti in fastelli in tutti gli spazi e in tutte le sale.
Venerdì 8.
Opening Ceremony nell’Auditorium, alla presenza di oltre mille persone.
Negli spazi riservati i concorrenti intanto si cimentano con i primi tre task:
Parata floreale di Sanremo
le Fiat 500 sono la base per allestimenti che esaltano la bellezza dei tipici fiori della Riviera Ligure.
Pasta, Pesto e Fiori
Un pic-nic primaverile a base di pesto, da gustare sdraiati sull’erba.
Matrimonio in Vespa
Come trasformare con i fiori gli abiti bianchi di ventitré spose. Segue matrimonio in Vespa…
Intanto, nell’arco della giornata, si avvicendano in seminari e dimostrazioni esperti e artisti dei fiori. Conclude le esibizioni in Sala Maestrale il campione mondiale Alex Choi, tra le ovazioni del pubblico restio a separarsi dal Maestro a spettacolo finito. Ma noi dobbiamo riallestire la sala: dagli attuali 740 posti si ritorna alla configurazione da 1480 dell’Auditorium.
Sabato 9.
Gli altri tre task:
Piante e fashion
Ovvero come interpretare la moda uomo italiana con piante e fiori. Si sprecano i tributi alle griffe.
Amore e Lussuria
Ci si sposta in Auditorium: nelle 23 postazioni sul palco i concorrenti creano spettacolari bouquet.
Primavera a Sorpresa….
La sorpresa è per i concorrenti, che scoprono gli elementi da utilizzare per la loro composizione, poco prima della gara, aprendo un box sigillato.
Intanto che gli sfidanti creano, il pubblico può assistere alla seconda tornata di workshop ed esibizioni. Le installazioni create da Aritaka Nakamura, famoso florist scientist, vengono poste in bella mostra all’ingresso della sala.
Food, Flowers &…
Una calma serata scende sul Porto Antico; i due foyer dell’Auditorium accolgono per la cena oltre mille persone, in gran parte straniere. In loro onore, isole tematiche con un’ampia scelta di specialità della cucina regionale italiana.
Mentre la convivialità spumeggia al piano terra, nella grande sala sovrastante si dispiegano freneticamente le risorse di una trentina di persone, impegnate in un congestionato ripristino dopo l’ultima prova sul palco, trasformato in campo di battaglia.
Dopo il tiramisù e il cono gelato, il pubblico rientra nelle due sale dell’Auditorium, per assistere alla sfilata Food, Flower & Fashion, realizzata da Pim Van Den Akker, creativo floreale di chiara fama. Sul palco sfilano le modelle portandosi addosso vestiti – composizioni realizzati in giornata da Pim con stoffa, fiori e elementi commestibili. Un campionario di questi ultimi si potrà assaggiare dopo lo spettacolo, nella sala accanto, con tanto di allestimento coreografico e didascalie esplicative.
Arriva il finale tanto atteso. Tra giochi di luce, corredo di musica adeguata al momento topico, fiumi di ringraziamenti a quanti hanno collaborato alla riuscita della manifestazione e molte pause atte a incrementare la suspense, si giunge alla premiazione. Primo posto per l’Ungheria, seguita da Russia e Finlandia. Lancio di coriandoli dorati, standing ovation, delegati dei paesi premiati in delirio, sventolio di bandiere, sollevamento di coppe, abbracci, commozione, cori inneggianti e tripudio.
Exeunt omnes, ben oltre la mezzanotte. I concorrenti e gli organizzatori vanno ancora a festeggiare in discoteca, noi raduniamo le risicate energie residue per allestire per il mattino.
Domenica 10.
Apertura al pubblico. Tutte le opere create sono esposte e visibili in un’unica carrellata. Nel primo pomeriggio inizia lo smontaggio e dalle porte, aperte per far uscire le 500, sciama dentro un flusso inarrestabile di persone all’assalto delle cospicue riserve di fiori residui.
Quando riusciamo a contenerlo e a chiudere le porte facciamo il giro della struttura. Sembra sia passato un ciclone tropicale.
Seguono:
i giorni dall’11 al 16, per riportare il Centro Congressi all’assetto originario e tentare uno smaltimento differenziato delle risulte, che sono accrocchi di generi disparati. Dopo la prolungata full immersion in tanta bellezza, vaghiamo sgomenti tra mucchi di seccume, cataste di rami e frasche, diffusi montarozzi di materiali vari.
Mano alle ramazze, cerchiamo di consolarci ricordando quanto diceva John Keats:
A Thing of Beauty is a Joy Forever